Daniel Ciofani: “Orgoglioso della Cremo, il sole tornerà a splendere”
Al termine di Venezia-Cremonese, sfida valida per la finale di ritorno dei playoff di Serie BKT 23-24, il capitano grigiorosso Daniel Ciofani è intervenuto dalla zona mista del Penzo. Ecco le sue dichiarazioni.
Nel prepartita hai camminato a lungo da solo in campo… C’è un motivo particolare?
“Era l’ultima partita di una stagione lunga e delicata dopo la retrocessione, stavo cercando la giusta concentrazione. Ho cercato di assaporare tutto: il campo, i nostri tifosi, l’ambiente… Si vive di sensazioni, era la mia settima partecipazione ai plyoff tra Serie C e B, ne avevo vinti tre e persi tre. Dispiace, ma si ripartirà”.
Con la Cremonese?
“La Cremonese ripartirà, Daniel Ciofani ripartirà. Vediamo, non è il momento di parlarne. In città sono molto amato, prima mi sono sfogato piangendo e ora sono uno dei più lucidi. Essendo capitano, è compito mio”.
Cosa credi che sia mancato?
“Quando è arrivato il mister eravamo undicesimi, con lui abbiamo fatto un percorso straordinario. Se poi vogliamo guardare alle sconfitte con Sudtirol e Feralpisalò ognuno è libero di farlo, ma non porta niente di buono. Stasera è mancato il gol, l’episodio… Abbiamo tirato tantissimo in porta e non ne ricordo più di uno del Venezia, che però è una squadra fisica che prova spesso a ripartire. Hanno trovato un gol sull’unica occasione, è un modo di giocare che li ha portati in Serie A, complimenti a loro. Ma complimenti anche alla Cremo: dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto”.
Forse in questa stagione la Cremo si è negativizzata troppo?
“Io vivo la città e dai miei amici ho sempre percepito, come oggi, la possibilità di farcela. Tant’è che questa sera non ho percepito la sensazione positiva che il Venezia ci aveva dato in campionato. Ma sono stati più bravi di noi, nulla da dire”.
Hai la sensazione che si possa ripartire, nonostante la sconfitta?
“Assolutamente sì. Questa è la mia ventesima stagione: ho vinto campionati, ottenuto sconfitte cocenti e vittorie esaltanti. Dopo una notte come questa di Venezia tornerà sempre a sorgere il sole. La mia carriera ha dimostrato questo, la vita dimostra questo e lo sport dimostra questo. Io sono molto fiducioso che la Cremo possa tornare a splendere”.
La Cremo a inizio anno aveva come obiettivo il ritorno in Serie A. Non essendoci arrivata, è stata una stagione fallimentare? Qual è il tuo bilancio?
“Fallimentare non è una parola che fa parte del vocabolario e del calcio, per me. Non abbiamo centrato l’obiettivo della promozione ma ci abbiamo provato fino all’ultimo secondo del 2 giugno. E questo, lasciatevelo dire da chi è agli ultimi anni di carriera, è impagabile. Città e tifosi sanno che la squadra se l’è giocata fino alla fine e ci hanno omaggiato dopo la sconfitta con gli applausi, come l’anno scorso dopo la retrocessione. Spiace non aver raggiunto l’obiettivo, ma non voglio parlare di stagione fallimentare. Sono orgoglioso di quanto fatto dalla Cremonese”.
Sei dispiaciuto di non aver regalato una soddisfazione alla società?
“La nostra è una proprietà forte, ci è sempre stata vicina. Spiace non averle regalato questa gioia, ma quando uno dà tutto non si può recriminare nulla”.
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