
Settore Giovanile – Pavesi, il piccolo grande difensore della Cremo Primavera
Dall’edizione di sabato 1 marzo de “Lo Sport Cremonese”
Il più piccolo tra i “grandi” del settore giovanile grigiorosso. Nella Cremonese Primavera che grazie ad una serie di prestazioni e risultati importanti continua a sognare la salvezza nel massimo campionato (al momento sono 10 i punti di distacco sulla zona rossa della classifica) c’è un ragazzo giovanissimo, Davide Pavesi, che nell’ultimo periodo è riuscito a ritagliarsi spazio nella difesa di mister Elia, con cui condivide il cognome.
Nello spogliatoio è il “piccolo” del gruppo in termini anagrafici (è nato il 15 febbraio del 2008), ma fisicamente è uno dei più strutturati grazie ai suoi 190 centimetri di altezza. Aggregato al gruppo Primavera da inizio stagione, Davide è consapevole del valore delle soddisfazioni che è riuscito a togliere negli ultimi mesi: “Questo è il mio primo anno con l’Under 20: ho ricevuto la convocazione a luglio e ad essere sincero non me lo sarei mai aspettato – racconta -. Più in generale sono 8 anni che gioco con la Cremo e vesto il grigiorosso”.
Proprio come i suoi attuali compagni Faye, Lottici Tessadri e Bassi (solo per citarne alcuni), Davide è uno dei ragazzi che è cresciuto giorno dopo giorno indossando la maglia grigiorossa e frequentando il Centro Sportivo “Giovanni Arvedi”. “Io sono di Castiglione d’Adda, e quando ero piccolo il Pizzighettone si allenava sul campo sportivo che si trova a pochi passi da casa mia. Inizialmente ero un nuotatore, ma il calcio mi è sempre piaciuto e quindi a 7 anni ho iniziato a giocare proprio con il Pizzighettone. Dopo due anni il mio allenatore Domenico Grazioli, che lavorava anche con la Cremonese, ha scelto di portarmi con sé e così sono arrivato qui: lui è stato utilissimo anche perché la sua presenza mi ha permesso di integrarmi subito al meglio”.

Pavesi studia in una scuola telematica per ottenere il diploma del liceo scientifico-sportivo e nel tempo libero ha una passione molto particolare: “Io e la mia famiglia abbiamo una casa in collina nella quale passiamo spesso le vacanze estive. Quando sono lì mi piace andare a funghi, è un’attività che mi rilassa aiutandomi a liberare un po’ la mente. Ad essere sincero però preferisco il mare alla montagna”. Ed è proprio durante una vacanza al mare che ha scoperto di essere stato incluso nel gruppo Primavera: “Ero in Liguria con i miei amici quando ho ricevuto una chiamata dei miei genitori, a cui era stata recapitata la lettera di convocazione. Un momento emozionante quanto inaspettato”.
Il classe 2008 si aggrega ai compagni più grandi e nei primi mesi vive una fisiologica fase di adattamento, giocando solo qualche spezzone di partita: “L’inizio è stato tosto, la differenza d’età si faceva sentire e anche il livello mi sembrava piuttosto alto rispetto a prima. Contro la Lazio ho esordito dal 1’ perché c’erano diversi assenti in difesa, mentre contro il Sassuolo non avrei mai pensato di giocare”.
La vittoria per 2-0 sui campioni in carica è la partita il suo ricordo più bello di questi primi mesi in Primavera: “Il mister ha annunciato la formazione negli spogliatoi e, nonostante tutti i difensori fossero a disposizione, mi ha messo tra i titolari. Ero felice e sorpreso, ancora di più al termine dei 90’ perché avevamo ritrovato la vittoria dopo un periodo complicato. È stato un po’ l’inizio di tutto”. Da quel momento infatti il classe 2008 disputa 12 partite su 13, incluse le ultime 7 (tutte dal primo minuto), agendo da braccetto nella difesa a tre dopo un lungo percorso da jolly nelle giovanili in cui si è presentato da attaccante per poi ricoprire qualsiasi posizione in base alle esigenze. Sull’impatto con lo spogliatoio il classe 2008 racconta: “All’inizio c’era un po’ di soggezione, soprattutto con i ragazzi rientrati dal ritiro con la prima squadra. Ma sono sempre stati tutti amichevoli con me e con il passare del tempo ho stretto amicizia con tanti, soprattutto Spaggiari e Duca che, come Triacca, mi hanno preso sotto la loro ala”.
I tanti anni in grigiorosso hanno reso Davide un tifoso della Cremonese: “Sono stato spesso allo stadio, soprattutto negli ultimi anni facendo il raccattapalle: dello Zini mi piace soprattutto l’atmosfera. Il mio primissimo ricordo però è la partita della promozione, il 3-2 del 6 maggio 2017: ho visto la partita da casa e, nonostante non ho mai vissuto il calcio da tifoso, mi sono sentito particolarmente coinvolto e felice”. Un episodio che sa di segno del destino, soprattutto perché proprio in quella estate Pavesi avrebbe iniziato la trafila nel settore giovanile in grigiorosso che l’ha portato sin qui.
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