Matteo Bianchetti: “Playoff da vivere al massimo con tutto l’ambiente”
Il difensore grigiorosso Matteo Bianchetti è intervenuto dalla sala stampa del Centro Sportivo “Giovanni Arvedi” a poche ore dall’allenamento odierno in vista dei playoff di Serie BKT 2023-24. Ecco le sue dichiarazioni.
La finale di Coppa Italia ha visto vincere la squadra meno in forma nell’ultimo periodo. Può essere un’indicazione sui playoff e sull’imprevedibilità che c’è in una gara secca?
“Sicuramente, perché l’Atalanta veniva da un momento di euforia per le finali raggiunte, ma in partite secche conta l’esperienza e un errore può essere determinante nella dinamica della partita. La Juventus è stata brava a costruire la vittoria dopo essere andata in vantaggio presto e l’Atalanta ha faticato a trovare la forma mostrata negli ultimi impegni. In più quando si gioca così tanto in periodi ristretti è impensabile giocare con il solito undici, ogni elemento della rosa può rivelarsi importante e decisivo”.
Come vi state preparando?
“Si riparte da zero, con il solo vantaggio del doppio risultato in semifinale. Abbiamo fatto una mini preparazione, ora ci aspetta una settimana tipo prima di capire chi affronteremo. C’è tanto entusiasmo, abbiamo smaltito la delusione per il mancato secondo posto e siamo carichissimi”.
Sei uno dei giocatori che ha già giocato (e vinto) i playoff di Serie B. Farai da “chioccia” ai tuoi compagni all’esordio?
“Sicuramente noi più grandi cerchiamo di infondere tranquillità e semplicemente continuare a giocare come fatto nelle ultime partite, ritrovando la spensieratezza che forse ci è mancata nel periodo di difficoltà. I playoff li devi vivere al massimo, con tutto l’ambiente: per esempio, la partita più emozionante della mia carriera è stata la finale vinta nel 2019. Conquistare un campionato è bellissimo, ma fare un percorso ai playoff in cui ti giochi tutto in cosi poche partite, e poi arrivi alla fine con tutta la piazza e la città che ti trascina è stata una bellissima esperienza, che spero di rivivere quest’anno”.
A livello personale, come arrivi ai playoff?
“Molto bene, ho avuto un calo fisico a inizio gennaio ma piano piano mi sono ripreso, sento la fiducia del mister e questo aiuta tanto. Mi sento anche coinvolto dai miei compagni e spero di dare una mano anche a loro nell’affrontare i playoff”.
Come si lavora senza conoscere l’avversario?
“Adesso ci siamo allenati su noi stessi, spingendo tanto. Prepareremo la partita sotto questo aspetto, consapevoli di avere un nostro gioco e la nostra identità, e poi lavoreremo in base all’avversario che ci aspetta. Brescia e Catanzaro sono due squadre ostiche: una per il suo gioco offensivo, l’altra per l’abilità in ripartenza e una difesa alla quale è difficile segnare”.
Sei alla sesta stagione in grigiorosso. Cosa significa per te affrontare questa sfida da “veterano”?
“Per me è un grande orgoglio aver fatto così tante presenze per la Cremo, mi sento un riferimento per la squadra e cercherò di far capire cosa significa vincere qui. La cavalcata di due anni fa ha dimostrato che emozioni incredibili possiamo dare e speriamo di regalarle una seconda volta”.
Il mister chiede spesso ai centrali di sganciarsi per rendersi pericolosi in avanti. Cos’è cambiato rispetto ad inizio stagione?
“Stroppa ci dà tanta libertà. L’importante è non sbilanciarsi troppo soprattutto contro le squadre più chiuse. Con questa strategia siamo riusciti a creare parecchie occasioni e il lavoro ha dato i suoi frutti, ma bisogna sempre trovare equilibrio. Rispetto a prima è un modo diverso di giocare”.
La Cremonese ha chiuso con la miglior difesa del campionato. Quanto sarà importante mantenere la solidità difensiva anche nei prossimi impegni?
“Tantissimo. È un peccato che non sia servito per andare su direttamente, ma le ultime partite hanno dimostrato che abbiamo ritrovato la consapevolezza di prima. Le due sconfitte consecutive ci hanno impedito di lottare fino alla fine per il secondo posto, ma aver ritrovato spensieratezza ci porta ai playoff nelle migliori condizioni possibili”.
Credi che ci sia una squadra favorita rispetto ad altre ai playoff?
“Ai playoff si azzera un po’ tutto: il Palermo non verrà da grandi risultati, ma andare a giocare davanti a 30-40mila persone in gara secca diventa complicato e in più fino a qualche mese fa erano in piena lotta per la promozione. La Sampdoria ha giocatori forti ed è trascinata da una grande piazza, lo stesso Brescia ha dei punti di forza… La favorita può essere il Venezia che ha due risultati su tre dalla sua parte, ma ogni squadra ha grandi valori che la caratterizzano e dovremo saper sfruttare i loro punti deboli”.
La Cremo ha mantenuto la porta inviolata più di tutti in Serie B e l’ha fatto coinvolgendo tre portieri. Come giudichi la loro stagione?
“Sono stati tutti molto importanti. Non avere continuità tra i pali poteva dare qualche problema, invece si sono comportati tutti benissimo, da Sarr a Jungdal fino a Saro. Noi abbiamo sempre avuto fiducia in loro, avere tre portieri di questo livello fa capire quali siano l’ampiezza e la forza di questa rosa”.
Preferisci giocare centrale o braccetto nella difesa a tre? Credi che il tuo spostamento sia stata una delle svolte della stagione?
“Sono sempre stato abituato a giocare da centrale, quindi fino a pochi mesi fa avrei risposto questo. Invece devo ammettere che con le richieste del mister gioco in un ruolo nel quale mi diverto molto, copro zone del campo nuove e nelle quali sto imparando a stare col tempo e con l’aiuto dei miei compagni”.
Giocare a sinistra è scomodo per un destro naturale come te?
“Mi devo adattare, a destra viene tutto più naturale mentre a sinistra devo limitare il fatto di giocare sul piede debole. Ma insieme ai miei compagni abbiamo capito cosa posso fare in base al ruolo in cui gioco, con lo scopo di esaltare i pregi e limitare i difetti”.
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