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Il calcio oltre il campo

13 Febbraio, 2024

LE STORIE FUORI DAL RETTANGOLO VERDE DI TRE PRIMAVERA GRIGIOROSSI

Dall’edizione di Sabato 10 febbraio de “Lo Sport Cremonese”

di LORENZO COELLI

Parola d’ordine: crescere, in campo come nella vita. E non è un semplice mantra. Per i ragazzi che fanno parte del settore giovanile della Cremonese, il Centro Sportivo “Giovanni Arvedi” non è un semplice centro di allenamento da frequentare pressoché quotidianamente: è il luogo in cui coltivano la propria passione, sacrificando spesso tempo ed energie per inseguire un grande sogno. Per chi arriva da città lontane (o addirittura da un Paese diverso) è a tutti gli effetti una seconda casa, mentre per chi vuole coniugare studio e lavoro può diventare addirittura un ufficio. Quelle dei giovani Thomas Brahja, Giacomo Gabbiani e Loukas Mavrommatis, giocatori della formazione Primavera di mister Elia Pavesi, sono solo alcune delle tante belle storie che caratterizzano il mondo grigiorosso. E che meritano di essere raccontate.

GIACOMO GABBIANI: L’AIUTO ALLENATORE CHE CON I PICCOLI INSEGNA…IMPARANDO

Un po’ come la mistica figura dell’allenatore-giocatore degli anni ’90, nella sua giovane carriera Giacomo Gabbiani si sta mettendo in gioco non solo in campo, ma anche in panchina. Diciotto anni da compiere il prossimo giugno, frequenta il quarto anno del liceo di scienze umane e ha deciso di vivere le ore di alternanza scuola-lavoro svolgendo il ruolo di educatore a supporto dei tecnici del settore giovanile grigiorosso: “La Cremo mi ha dato la disponibilità e io non ci ho pensato un attimo: è un’attività che mi piace tantissimo – racconta l’attaccante della Primavera – Ho iniziato un mese fa e lavoro con tanti bambini, dai piccoli dell’attività di base fino all’Under 13 di mister Colombara. In particolare mi occupo di curare la finalizzazione in area di rigore e, in alcune occasioni, anche del riscaldamento dei giocatori durante le amichevoli”. Un’esperienza tanto speciale quanto formativa per lo stesso Gabbiani, che con i bambini che allena condivide la passione per il calcio e il sogno di potere, in futuro, diventare un professionista: “Per me è quasi automatico empatizzare con loro e ripensare a quando ho iniziato. Vedere la leggerezza e la serenità con cui giocano è una lezione importante, perché da grandi la pressione rischia di prendere il sopravvento”. A differenza di tanti ragazzi della sua età, il suo tempo libero è ridotto e per questo preziosissimo: “Approfitto della domenica per vedere i miei amici, mentre sei giorni su sette alterno scuola e calcio”. L’alternanza dovrebbe concludersi a marzo, ma il giovane grigiorosso ha altri piani: “Diciamo che se potessi continuerei volentieri…”

THOMAS BRAHJA: IN CLASSE TRA I PALI E IN UFFICIO È SEMPRE UNA QUESTIONE DI MANI

Dalle penne per prendere appunti a scuola ai palloni respinti in tuffo tra i pali, passando per il mouse e la tastiera con cui lavora in ufficio: Thomas ha letteralmente il futuro nelle proprie mani. La sua storia è caratterizzata dalle tante ore in treno e pullman che dal 2014 lo accompagnano nel viaggio verso Cremona da Massalengo, nel lodigiano, dove il portiere della Primavera vive: “Ho iniziato nel Fanfulla, nel 2009, subito in porta. Sei anni dopo la chiamata della Cremo, che di fatto è la mia seconda casa”. Da allora la sua routine è piuttosto rigida: “Al mattino mi alzo presto per frequentare le lezioni in un istituto di Lodi, poi pranzo e parto in direzione Cremona per l’allenamento, che dura dalle 16 alle 18 e non rincaso prima delle 20”. Oltre al campo da novembre svolge le ore di alternanza scuola-lavoro nella segreteria del Settore Giovanile: “Mi occupo soprattutto di ciò che riguarda la logistica di squadre e scout, ma anche l’organizzazione delle partite. Mi piace molto”. Brahja ha assaporato l’aria della Prima squadra: “È bellissimo, emozionante e soprattutto mi fa imparare cose nuove”. I suoi sogni nel cassetto sono due, uno legato alla Cremo e uno al suo Paese d’origine, l’Albania: “Esordire allo Zini e vestire la maglia con l’aquila della nazionale”.

LOUKAS MAVROMMATIS: IN CONVITTO SENTENDOSI A CASA ANCHE A MIGLIAIA DI CHILOMETRI DA CIPRO

In casa grigiorossa le storie non conoscono confini: quella di Loukas Mavrommatis parte da Nicosia per arrivare fino a Cremona. Con il calcio è stato amore a prima vista: ha giocato nell’Apoel, sua squadra del cuore, e nell’Aek Larnaca per poi approdare in grigiorosso il 13 agosto 2022 e da allora è rimasto: “Quando sono partito non sapevo come sarebbe andata: potevo tornare dopo una settimana o non tornare più…alla fine non sono più tornato!”, dice ridendo. Quindi aggiunge: “Nei primi tempi non è stato facile, ma la mia priorità qui è il calcio. La passione per lo sport mi ha permesso di affrontare la lontananza dalla famiglia e dalla mia sorellina. So che mi sono vicini come io lo sono a loro”. La prima difficoltà incontrata è stata imparare l’italiano: “Nel primo mese sono andato a lezione tutti i giorni e ho iniziato a parlare la vostra lingua. Fortunatamente ci sono parole simili al greco e questo mi ha aiutato”. “L’accoglienza – prosegue – è stata ottima, mi trovo benissimo. Scuola, pranzo, allenamento, cena, studio, la vita in convitto con altri 9 ragazzi del vivaio: le giornate sono scandite così e nel tempo libero mi riposo. È impegnativo, ma regala soddisfazioni”. Loukas frequenta il liceo scientifico all’Itis, la sua materia preferita è storia e sia nello sport che in classe il supporto dei compagni è fondamentale: “Ho conosciuto tante persone fantastiche e sempre pronte ad aiutarmi. È bello sentirsi a casa anche a chilometri di distanza dalla mia famiglia”. (Riccardo Arrigoni)

L’edizione completa de “Lo Sport Cremonese”: https://losportcremonese.it/home