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Settore Giovanile – Simone Marsi, il difensore goleador della Under 17

7 Dicembre, 2024

Dall’edizione di sabato 7 dicembre de “Lo Sport Cremonese”

I compagni di squadra lo chiamano “Bomber” e ha una media realizzativa da attaccante vero, ma in realtà è un difensore a cui, come dice lui stesso, “piace molto salire in attacco”. Simone Marsi è uno dei protagonisti della Cremonese Under 17 di mister Tribuzio, che quest’anno milita nel Girone B degli Allievi Nazionali.

Il suo score in campionato, 6 gol segnati in 11 partite, è davvero inusuale per un centrale. Ma com’è possibile? “Sarò sincero: in tutti questi anni non avevo mai segnato così tanto, nemmeno sommando le reti di tutte le stagioni – racconta divertito il classe 2008 -. Non so se c’è un segreto, sicuramente i miei compagni mi fanno spesso degli assist perfetti e a questo punto, oltre alla fortuna, qualche merito potrei averlo anche io. Vorrei segnare ancora di più, ho già colpito un palo e una traversa in campionato”.

Tra i 6 gol segnati, 4 di testa e 2 di piede, si registrano anche due doppiette: “La prima l’ho segnata al Cagliari, nella partita in cui mi sono sbloccato e in cui ho realizzato la rete più difficile: un tiro da posizione piuttosto defilata che si è infilato tra palo e portiere. L’altra è arrivata nel derby con il Mantova, mentre in un altro derby, contro il Brescia, ho fatto gol con un tiro al volo dalla distanza che fortunatamente ha ingannato il portiere”.

Il suo inusuale bottino lo rende, per il momento, capocannoniere della squadra e uno dei più prolifici del campionato: “Ma solo perché il nostro attaccante ha saltato qualche partita per infortunio – ci tiene a specificare -. Ogni volta che segno i miei compagni esultano e poi scherzano sul fatto che io stia diventando un bomber. Nella classifica generale sono tra i primi quattro marcatori, ma il primo difensore dopo di me è fermo a quota 3”.

Simone vive a Vizzolo Pedrabissi, in provincia di Milano, e da ormai 4 anni ha in Cremona, più nello specifico nel Centro Sportivo “Giovanni Arvedi”, il luogo in cui può godere al massimo della sua passione per il calcio: “I miei affetti sono da un’altra parte, mentre qui vengo solo per giocare: proprio per questo Cremona è una città ancora più importante per me. Spesso mi accompagna mia mamma, che ha un passato da calciatrice e mi ha trasmesso l’amore per questo sport. In più quando ne ho l’occasione vado allo Zini a seguire la prima squadra”.

Come tutti i bambini, la sua avventura nel calcio è iniziata nella squadra di paese, finché… “Il giorno del mio settimo compleanno, il 18 gennaio 2015, ho fatto un provino per l’Inter e sono stato selezionato. Dopo tre anni e mezzo sono passato al Fanfulla e ho riscoperto la gioia del giocare senza pressione, ma solo per divertimento. Nel 2020 poi sono arrivato alla Cremo: dovevo fare il centrocampista, ma il mister ha scelto di schierarmi in difesa per la mia altezza (oggi è alto 190 centimetri, nda) e da lì non mi sono più spostato. Il primo anno non è stato semplice perché arrivavo da una stagione senza campionati a causa della pandemia, ma nei mesi successivi sono riuscito ad ambientarmi”.

Proprio l’inserimento nella famiglia grigiorossa è uno dei ricordi più belli di Marsi da quando gioca all’ombra del Torrazzo: “Dentro di me è cresciuta in la voglia di raggiungere il campo per allenarmi, la stessa che ho ancora oggi”. E non poteva mancare un momento memorabile sul campo: “Lo scorso anno, a stagione inoltrata, stavamo giocando contro il Parma uno scontro diretto importante: eravamo in vantaggio 2-1, ma in pieno recupero è arrivato il gol del pareggio. Negli ultimissimi secondi un mio compagno di squadra lancia lungo da centrocampo e io segno il mio primo gol stagionale, permettendo alla squadra di portare a casa i tre punti: un’emozione incredibile”.

Il sogno nel cassetto di Simone, ultimo argomento della chiacchierata, è facile da immaginare: “Io sono uno che fantastica spesso, sia quando ascolto la musica che prima di andare a dormire. Il mio sogno più grande sarebbe quello di giocare in Champions League e vestire la maglia azzurra”.