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Nicola: “Abbiamo affrontato la Lazio con rispetto ma senza timore”

20 Dicembre, 2025

Mister Davide Nicola è intervenuto in conferenza stampa al termine di Lazio-Cremonese, sfida della 16ª giornata di Serie A Enilive 2025/26 che ha visto i grigiorossi ottenere un punto importante allo stadio “Olimpico” di Roma. Ecco le sue dichiarazioni al completo.

Da allenatore navigato per la Serie A ed esperto di salvezze, si vede la sua mano nella Cremonese. Cosa sta dando l’esperienza alla Cremonese a lei invece?
“Io non mi ritengo specialista di nulla, la mia esperienza è legata a squadre che hanno obiettivi non di prima fascia, ma dalla Cremonese sto traendo tantissimo e ho avuto grande disponibilità per un progetto tecnico tattico con caratteristiche che ci permettono di sperimentare e mi divertono. Al di là del punto raccolto oggi, per noi è importante riconoscere che è stata fatta una grande partita in cui gli episodi sarebbero potuti essere determinanti, e poi che fare una fase difensiva coraggiosa ed ordinata come quella fatta oggi contro una squadra del calibro della Lazio ci deve gratificare. Fermo restando che abbiamo recuperato un punto che non abbiamo preso nella scorsa gara e ce ne sono ancora tanti altri da fare, ma la politica dei piccoli passi ci rende orgogliosi perché stiamo costruendo piano piano la nostra identità”.

Ha il rammarico che la Cremonese avrebbe potuto fare qualcosa di più, nonostante l’ottimo inizio di campionato? Così forse potrebbe smettere di essere solo specialista di salvezze…
“Ognuno può dire quello che vuole, non mi interessa. Magari un domani venissi ricordato come colui che ha sempre raggiunto i propri obiettivi. Insieme alla società stiamo costruendo un progetto che ci vuole gratificare, ognuno mette le proprie conoscenze e c’è tanta umiltà, le aspettative sono solo le nostre. Dire che si poteva fare di più non è corretto per il nostro percorso di crescita, la Cremonese è al primo anno di Serie A e portare a termine il cammino nel modo in cui lo stiamo facendo è già motivo d’orgoglio. Il resto lo vedremo col tempo”.

Dal suo arrivo sta coinvolgendo tanti giocatori diversi, forse Vazquez è uno di quelli che si vede meno…
“Vazquez è un giocatore e una persona di livello assurdo, che stimo profondamente. Ovviamente io analizzo gli avversari e le caratteristiche, oggi non è entrato ma l’ho sempre impiegato, mi piacerebbe trovare modo e tempo per gratificarlo ulteriormente anche dall’inizio. Anche questa è una sperimentazione che nascerà come sfida e se troveremo il modo giusto per coesistere con più giocatori di qualità possibili sarò contento. Per me è un uomo e un giocatore straordinario”.

Come giudica la prova di Johnsen e i meccanismi in fase difensiva?
“Mi è piaciuta l’interpretazione coraggiosa e quella di reparto nei momenti in cui dovevano essere fatte così. A noi piace essere aggressivi con modi e tempi giusti, ma quando si alza il livello contro squadre con tanta qualità qualche rischio bisogna prenderselo. Oggi siamo stati rispettosi ma non timorosi, ed è quello in cui speravamo. Johnsen si è inserito in un centrocampo formato da Grassi e Bondo, la partita era giusta per le sue caratteristiche e credo che abbia interpretato bene la sfida, inserendosi con i tempi giusti. Folino ha fatto la sua prima partita da titolare con coraggio, nel momento in cui i terzi devono saper essere sia difensori che centrocampisti quando attaccano l’area. Anche lui è stato bravo”.

La presenza di Grassi dall’inizio ha dato ordine in campo. Cosa ne pensa?
“Alberto dà posizione e intelligenza tattica, quando è entrato Vandeputte ci sono state geometrie diverse e più verticali che portano vantaggi, Grassi ne dà degli altri. Capisce quando il difensore si alza e quindi deve scambiarsi di posizione, ha intelligenza tattica e in certe partite diventa importante, oltre ad avere un suo perché in questo gruppo”.

Nelle ultime partite la Cremonese sembra concedere molto poco, mentre all’inizio era tra le formazioni che concedevano di più. Quanto la soddisfa questo dato?
“Noi siamo una squadra che nelle statistiche non figura in alto per le conclusioni in porta, ma i tiri si possono fare da molte posizioni e noi cerchiamo di portare sempre palla nelle zone più pericolose. Così vale anche per la fase di non possesso, come dico sempre ai ragazzi e a me stesso, non è che se una partita è stata ben giocata e abbiamo concesso poco va tutto bene: nell’occasione finale abbiamo rischiato di perdere la partita. E perdere dopo una partita del genere avrebbe lasciato l’amaro in bocca. Noi possiamo migliorare nelle circostanze che dipendono dalle nostre letture, come quella di Ceccherini che ha saputo sacrificarsi”.