Giovanni Stroppa: “Alla Cremo chiedo ancora di più”
Il cammino della Cremonese in Serie B riparte dallo stadio Zini: domenica 14 gennaio alle 16.15 i grigiorossi ospiteranno il Cosenza in occasione della 20ª giornata di campionato. Ecco le dichiarazioni alla vigilia della gara di mister Giovanni Stroppa direttamente dalla sala stampa del Centro Sportivo “Giovanni Arvedi”.
Si riparte dal Cosenza, che all’andata fu la sua prima trasferta in grigiorosso. Cos’è cambiato nel frattempo?
“La squadra è cresciuta molto nel modo di stare in campo, in tutte le componenti. Spesso si dice che il girone di ritorno è un altro campionato, e in effetti sarà così: non solo per i cambiamenti che può portare il mercato, ma anche l’attenzione generale che aumenta”.
Il mercato ha portato Falletti, che però domani non sarà a disposizione. Ci saranno gli stessi uomini della Coppa Italia?
“Sì, siamo molto contenti dell’arrivo di César che va ad ampliare l’organico e spero faccia fare un salto di qualità alla squadra. Domani saremo gli stessi della gara di Roma, quindi siamo praticamente al completo, non ci sono defezioni dell’ultima ora a parte Tuia”.
Il Cosenza ha chiuso l’andata con qualche difficoltà. Cosa la preoccupa di più?
“Devo dire che sono una squadra difficile da affrontare, molto verticale e con qualità nelle palle inattive, ma anche nei giocatori di attacco. Parliamo di una squadra temibile individualmente e che ha idee, reputo Caserta un allenatore importante per la categoria. Vero che stanno attraversando un momento complicato, ma dopo la sosta si ricomincia da capo e avranno avuto tempo di lavorare con serenità. Domani sarà un’incognita”.
A livello generale, quanto può incidere il calciomercato invernale su una squadra?
“Rispondo con una considerazione, che può suonare banale ma in realtà è fondamentale: bisogna essere bravi a trovare gli uomini giusti. Non parlo di ruoli o eventuali situazioni da risolvere ma di questa componente umana, essenziale nel riuscire a migliorare ulteriormente lo spogliatoio. Poi è chiaro che centrano tutte le componenti, da quelle tecniche a quelle mentali. Ma non si possono sbagliare gli uomini”.
Quale formazione di Serie B l’ha stupita maggiormente nel girone d’andata? E da quale invece si aspetta di più nel ritorno?
“Mi aspetto di più dalla Cremonese. È chiaro che sono orgoglioso di allenare questa squadra e del percorso fatto fin qui, ma per arrivare fino alla fine ed essere ancora più competitivi ci manca quel qualcosa in più. Non voglio e non posso citare solo un’altra squadra, ma chi sta in alto ha tante possibilità quante noi per essere tra le migliori. Guardo in casa mia e dico che a noi manca quel qualcosina per fare il salto di qualità e le partite del girone di ritorno possono essere determinanti per darci una spinta in più. In ogni caso daremo tutto fino in fondo, cercando di fare un pizzico in più rispetto a quanto di buono mostrato sin qui”.
Nell’ultimo periodo la Cremonese ha accelerato in casa, ma faticato in trasferta. Cos’è cambiato rispetto alle prime uscite casalinghe?
“Il risultato, perché sin dall’inizio le prestazioni erano di livello sia in casa che in trasferta e infatti poi si è visto, anche se allo Zini c’era qualche episodio che potevamo sfruttare meglio. La trasferta di Palermo è stata straordinaria e non abbiamo portato a casa la posta in palio solo per due occasioni, mentre la gara contro la Feralpisalò ci lascia sensazioni diverse e in quel caso dovevamo essere bravi almeno a pareggiare. Per il resto giocare in casa e in trasferta non cambia niente, a fine anno si compenserà tutto”.
Ha rivisto l’azione del rigore concesso alla Roma in Coppa? Cosa ne pensa?
“Dico che, a parti invertite, se non l’avessero fischiato a mio favore mi sarei arrabbiato. Potevamo gestire diversamente quella situazione”.
La gara di Roma ha aiutato a mantenere il ritmo in vista della ripresa?
“Lo scopriremo domani. Sicuramente ci ha fatto bene perché ha evidenziato limiti, difetti, pregi e qualità. Abbiamo portato a casa qualcosa da quella bellissima esperienza, mi sarebbe piaciuto andare avanti per confrontarci con realtà di categorie superiore e mettere nuovamente sul tavolo i nostri pregi e difetti. Però è andata così e la prendiamo come rodaggio derivante da una partita vera”.
La Serie B è tornata con un 5-3 tra Catanzaro e Lecco. Si aspetta un girone di ritorno in cui vedremo più gol, anche in generale?
“Non riesco a dirlo. Il Lecco ha dimostrato di poter essere più protagonista rispetto a quello che stava facendo inizialmente, il Catanzaro invece si sta riprendendo le posizioni che l’hanno visto protagonista nei primi mesi. Parliamo di un campionato in cui si può vincere e perdere con tutti, e proprio per questo serve avere più cattiveria e incisività. Non basta quello che stiamo facendo, nonostante i numeri siano esaltanti. Siamo a una vittoria dal secondo posto e dobbiamo chiederci cosa dobbiamo fare per poter ottenere ancora di più”.
Zanimacchia nell’inedita posizione di mezzala e Tsadjout hanno reso bene contro la Roma. Potrebbe riproporli domani?
“A Roma un po’ per vederlo in quella posizione e un po’ per esigenze ho deciso di provare lì Zanimacchia. Tecnicamente ha sbagliato tanto e deve migliorare, ma ha avuto un buon impatto sulla squadra e sulla partita in generale. Tsadjout è stato lontano dai campi per parecchio tempo, ma si sta ritrovando e lo considero una risorsa sia dal 1′ che a gara in corso”.
Come pensa di inserire Falletti nel sistema grigiorosso?
“Per me le mezzali sono trequartisti, quindi penso lo schiererò in quella posizione o sotto la punta. Ha le qualità per poter svolgere bene quel ruolo e sono sicuro che con uno spartito preciso possa andare più forte. Con le qualità che ha farà andare più forte la Cremonese”.
Crede che manchi un vice Castagnetti?
“Castagnetti è cresciuto tantissimo, non pensavo arrivasse a questi livelli di quantità e qualità ed è un leader della squadra, guai a non averlo. In quel ruolo ci sono Majer, Abrego e poi non so chi in futuro potrebbe lavorare in quella zona del campo. Ma devo dire che i cambi, in questo specifico momento, stanno dando meno rispetto a quanto ci si poteva aspettare. Per fare qualcosa in più bisogna sì migliorare, ma anche essere più incisivi con chi subentra, che deve fare la differenza”.