Settore Giovanile – Dachi Lordkipanidze: “La mia prima volta con la Georgia Under 21”
Dall’edizione di sabato 23 novembre de “Lo Sport Cremonese”
Un anno fa fece la sua prima intervista, raccontando l’emozione di vestire la fascia da capitano della Primavera per la prima volta e l’esordio con la Georgia Under 19. Ora, a distanza di tredici mesi, Dachi Lordkipanidze si presenta come il capitano della Cremonese Primavera che è in piena lotta per la salvezza e di ritorno dalla prima esperienza con la Georgia Under 21, con cui ha appena conquistato una storica qualificazione agli Europei di categoria della prossima estate. Il classe 2005, da 5 anni in grigiorosso, si gode il momento consapevole di essere sulla strada giusta per togliersi soddisfazioni ancora più grandi.
Dachi, la chiamata della Georgia Under 21 si aggiunge al tuo lungo percorso nelle giovanili. Hai pensato a ciò che sei riuscito a fare sin qui?
“È una scalata iniziata da quando sono arrivato alla Cremo, con la chiamata in Under 17, e proseguita con la qualificazione agli élite round con la Under 19. Con la Under 21 il percorso non è ancora iniziato, perché al momento il gruppo è formato da ragazzi più grandi e in più una botta che ho accusato contro la Lazio mi ha un po’ limitato. Nonostante l’esordio non sia arrivato, allenarsi con loro è stata comunque un’esperienza incredibile, sono molto contento e spero di andare avanti così”.
Come sei stato accolto all’interno del gruppo?
“Ho parlato molto con l’allenatore, Ramaz Svanadze. È molto conosciuto in Georgia, perché nel 2021 ha trascinato la Under 21 ai quarti degli Europei che abbiamo giocato in casa. Mi ha detto che ha avuto modo di seguirmi in questi mesi e vuole puntare su di me quando si concluderà il ciclo attuale, con tanti ragazzi del 2002 e 2003”.
Ti aspettavi questa chiamata?
“No, è stata una piacevole sorpresa. Sapevo che mi stavano monitorando, ma mi aspettavo che venissero convocati gli stessi giocatori della sosta precedente. Invece, anche grazie a due assenze per squalifica, è arrivata la chiamata. La convocazione è servita soprattutto per vedermi dal vivo e capire che tipo di ragazzo sono, dentro e fuori dal campo. Per le prossime occasioni dipenderà da me e da come continuerò in campionato”.
Hai vissuto giorni intensi, con la qualificazione ai playoff conquistata nel doppio turno contro la Croazia ai calci di rigore. Ce li racconti?
“Un’emozione indescrivibile, è stato tutto assurdo. Quando abbiamo giocato in Georgia l’atmosfera era pazzesca, lo stadio era pieno e mi sono ritrovato da giocatore su un campo in cui da piccolo andavo a vedere la nazionale, sia di calcio che di rugby. In Croazia le cose si sono complicate, ma ottenere la qualificazione ai rigori con una parata decisiva è stato bellissimo. Lì siamo impazziti di gioia e nello spogliatoio sono partiti i festeggiamenti, perché è la prima volta che la Georgia Under 21 si qualifica ad una competizione del genere (nel 2021 partecipò di diritto in quando nazione ospitante, nda). Un po’ come ha fatto quest’anno la Nazionale dei grandi”.
A proposito di grandi: il movimento georgiano è in grande crescita e i ragazzi che si mettono in mostra sono sempre di più. C’è un motivo?
“Sì. Il calcio è sempre stato parecchio seguito nel nostro paese, ma ultimamente sta crescendo tantissimo tutto il movimento. Credo che i talenti ci siano sempre stati, ma adesso il livello si sta alzando e soprattutto vengono fatti grandi sforzi per il miglioramento dei ragazzi, dallo staff alle strutture. E infatti diversi ragazzi stanno lasciando il Paese per approdare in Europa”.
In nazionale hai incrociato anche Kvernadze, attaccante del Frosinone che verrà allo Zini da avversario. Ne avete parlato?
“Siamo tornati insieme da Rijeka in macchina, ma abbiamo parlato poco della partita”.
A proposito di Cremo, come hai vissuto questa prima parte di campionato in Primavera 1?
“Stiamo facendo bene, ma secondo me potremmo fare ancora meglio. Abbiamo già sfidato squadre importanti dimostrando che, con la giusta concentrazione e il giusto coraggio, possiamo svoltare qualsasi partita e giocarcela contro tutti”.
Questo è il tuo secondo anno da capitano. L’esperienza in nazionale ti ha aiutato anche da questo punto di vista?
“Guardare i grandi ti insegna sempre qualcosa. Il capitano deve essere sempre a disposizione degli altri ed è un ruolo importante, perché se io per primo non sono sul pezzo allora diventa tutto difficile per i miei compagni. Bisogna essere equilibrati, senza strafare, e tenere a bada il gruppo”.
Dove ti vedi al termine della stagione?
“Sicuramente voglio conquistare la salvezza in Primavera 1 e partecipare agli Europei con la Georgia. Poi chissà, sarebbe bellissimo anche esordire allo Zini con la Cremo…”
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