Bottoni, il portiere grigiorosso che sfidò Gigi Riva: “Aveva 18 anni ma era già fortissimo”
Era il 6 gennaio 1963 quando la Cremo del “gatto rosso” sfidò il Legnano del giovanissimo attaccante
DI ANGELO GALIMBERTI
Dopo il mitico “Jumbo” Ghisolfi e Ugo Sartori, prima di Michelini e Bellardi, per quattro stagioni ha difeso la porta della Cremonese dal 1961 al 1965: Claudio Bottoni, mantovano di Roncoferraro, classe 1939, “il gatto rosso” per il colore dei sui capelli e l’agilità con cui difendeva i pali della sua porta. Bottoni, nella sua esperienza in grigiorosso, ha incrociato il grande Gigi Riva, nell’unica occasione in cui Rombo di Tuono ha affrontato la Cremonese da avversario.
Era il 6 gennaio 1963 e i grigiorossi guidati da mister Bellini sono di scena a Legnano per la sedicesima giornata del campionato di serie C 1962/63. Sono passati sessant’anni, ma Bottoni ha ancora ben presente quella partita: «Certo che la ricordo! Avevo 22 anni ed era la mia seconda stagione in grigiorosso: dopo il primo tempo perdevamo 3 a 0 (finirà 3 a 2) con tre gol di Gerosa, aletta che poi ha giocato con me a Pescara. Riva era un ragazzone che giocava ala sinistra. Non aveva ancora diciott’anni, ma si vedeva che era forte. Sapeva “andar via” su entrambe le fasce, già potente e determinato, e ci ha messo spesso in grossa difficoltà. Non è riuscito a farmi gol, ma ho ancora vivo il ricordo di quell’11 in maglia lilla».
«La Cremonese è stata la squadra in cui sono stato meglio – ricorda – Erano i tempi in cui si giocava l’intera stagione con una unica muta di maglie di lanina, e io difendevo la porta a mani nude. Ricordo però che la signora Rina, moglie del Baj e mamma della Carla Bonazzoli, per proteggermi dal freddo invernale, mi ha appositamente confezionato un paio di guanti di lana ai quali aveva poi cucito delle strisce di gomma-spugna per poter meglio trattenere il pallone». «Tornando a Gigi Riva, sono molto dispiaciuto per la sua scomparsa perché, con la sua carriera irreprensibile, ha dimostrato di essere non solo un grande calciatore, ma soprattutto un grande uomo».