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Alessandro Livieri: il portiere con la testa sulle spalle

29 Gennaio, 2024

Dall’edizione di Sabato 27 gennaio de “Lo Sport Cremonese”

di LORENZO COELLI

Riservato e tranquillo fuori dal campo, deciso e concentrato non appena si posiziona tra i pali. Sin dalla nascita, Alessandro Livieri sentiva che la sua strada sarebbe stata quella del calcio, indossando non solo gli scarpini ma anche i guantoni. Nato a Milano il 21 gennaio 1997, come tutti i bambini cresce e si appassiona iniziando a giocare all’oratorio, nel suo caso quello di Vimodrone, comune alle porte della metropoli. “Ho sempre avuto un’attrazione particolare per il calcio. Il mio primo allenatore voleva che giocassi in difesa, ma ho insistito talmente tanto da convincerlo a schierarmi in porta. Da lì non ho più cambiato ruolo – ricorda sorridendo l’estremo difensore -. Dopo un breve periodo nella squadra del mio paese sono passato all’Enotria, società affiliata all’Inter che gioca nel quartiere Crescenzago”. Un dettaglio non da poco, dato che dopo due stagioni, a soli 12 anni, Livieri viene prelevato dal Milan e dà il via a quello che sin qui rappresenta ancora il percorso più lungo della propria carriera. In rossonero vive tutta la trafila delle giovanili fino al 2016, conquistando il prestigioso Trofeo di Viareggio con gli ex grigiorossi Vido e Pinato e figurando spesso tra i convocati di Sinisa Mihajlovic per le gare della Serie A 2015-16, mentre la stagione successiva inizia la sua avventura tra i Professionisti vestendo la maglia della Feralpisalò. “Salti di questo genere non sono mai semplici, specialmente quando si è cresciuti in una realtà che ti ‘coccola’ sotto tutti i punti di vista come accade al Milan. Ma l’impostazione del lavoro mi è tornata subito molto utile”.

“Fin dal primo allenamento sto vivendo solo sensazioni positive”

Con la maglia dei gardesani Livieri giocherà per tre anni, raccogliendo un totale di 48 presenze tra Serie C e playoff di categoria, per poi passare al Pisa e vivere due stagioni in prestito: quella con il Lecco, risalente al gennaio 2020, si interrompe anzitempo a causa della pandemia, mentre con la Pro Sesto mantiene la porta inviolata in 14 gare su 38 giocando una delle migliori stagioni in carriera. Poi il ritorno al Pisa, in Serie B, con cui nella stagione 2021- 22 fa parte del gruppo che insegue la promozione in Serie A fino alla finale playoff persa contro il Monza di mister Giovanni Stroppa. “Eravamo un gruppo forte e coeso, stavamo per realizzare qualcosa di straordinario ed è un peccato che sia sfumato tutto per un soffio. In ogni caso quella è una piazza a cui sono particolarmente legato” ricorda Livieri. L’allenatore era Luca D’Angelo, con cui ha giocato anche la scorsa stagione sempre all’ombra della torre pendente e che ha ritrovato da avversario sabato scorso in occasione di Spezia-Cremonese: “Rivederlo e poterlo salutare mi ha fatto molto piacere. È una persona fantastica sotto tutti i punti di vista, uno di quelli che è stato capace di lasciare il segno anche a livello umano”.

“Questa Cremo mi impressiona per la qualità e, cosa altrettanto importante”, il grande spirito di gruppo”

La trasferta dello stadio ‘Picco’ è stata proprio la sua prima gara da grigiorosso, culminata con il successo per 1-0 firmato dal centravanti Massimo Coda che gli ha permesso di festeggiare non solo il risultato e la conquista di 3 punti importantissimi, ma anche il ventisettesimo compleanno con un giorno di anticipo: “La partita mi ha lasciato sensazioni più che positive. È stato bello vedere i tanti tifosi che ci hanno seguito in trasferta: in Serie B sono anche questi gli aspetti che possono aiutare a fare la differenza”. A circa dieci giorni dall’arrivo ufficiale alla Cremo, dopo sei mesi trascorsi vestendo la maglia del Catania, l’estremo difensore (che ha scelto il 97, in onore del proprio anno di nascita, come numero di maglia) si dice soddisfatto di quanto visto sin qui: “In generale penso di essermi già ambientato bene a Cremona. E devo ammettere che i ragazzi in allenamento mi hanno impressionato per qualità: sono veramente forti e, cosa altrettanto importante, c’è un grande spirito”.

Livieri ha affrontato diversi dei suoi attuali compagni in carriera, ma l’unico con cui ha condiviso il campo è il coetaneo Paolo Ghiglione: “Abbiamo giocato insieme per due anni nelle giovanili del Milan, prima che lui passasse al Genoa. E poi conosco bene Frank Tsadjout, perché vivendo a Cassina de’ Pecchi faceva insieme a me i viaggi in pullman che ci portavano a Milanello. In generale tutto il gruppo è più che disponibile e sono soddisfatto dei miei primi giorni di allenamento. Ho solo sensazioni positive”. A Cremona ha ritrovato anche i preparatori atletici Fabio Allevi e Andrea Primitivi già incrociati ai tempi della Primavera rossonera: “Sono felice di averli ritrovati qui perché sono grandi professionisti e con loro ho sempre avuto un ottimo rapporto”.

Con l’arrivo di Alessandro Livieri la Cremo può contare su una buona dose di determinazione in più per continuare a lavorare ed inseguire il proprio obiettivo stagionale.

L’edizione completa de “Lo Sport Cremonese”: https://losportcremonese.it/home