Luca Marrone: Saggezza e mentalità vincente al servizio della Cremo
Dall’edizione di Sabato 10 febbraio de “Lo Sport Cremonese”
di LORENZO COELLI
Saggio, affidabile e con tanta voglia di mettersi a disposizione del gruppo. Possiamo descrivere così Luca Marrone, uno dei rinforzi della Cremonese nella sessione di calciomercato appena conclusa. Nonostante i 33 anni ancora da compiere, il difensore nato a Torino ha vissuto più carriere in una, collezionando da una parte campionati e Coppe, dall’altra promozioni importanti e a volte inaspettate dalla Serie B alla Serie A. “Ma nonostante tutto – ci tiene a sottolinearlo lui stesso – ho ancora la stessa voglia ed energia di quando ero piccolo e varcai per la prima volta i cancelli di Vinovo”. La vita calcistica di Marrone, infatti, è sempre stata caratterizzata dal bianco e dal nero, i colori sociali della primissima società in cui ha giocato nella periferia di Torino, il Lascaris, e della Juventus, in cui ha militato per circa vent’anni tra settore giovanile e Prima squadra: “Sono entrato nel 1996 e ho fatto tutta la trafila: crescere osservando campioni come Zidane e Del Piero è qualcosa di speciale”. Nella stagione 2008-09 festeggia a soli 19 anni l’esordio in Serie A, mentre in quella successiva passa ai bianconeri del Siena, dove incontra uno degli allenatori più importanti della sua carriera: Antonio Conte. Agli ordini dell’ex Ct della Nazionale conquista la promozione nel massimo campionato, poi lo ritrova sulla panchina della Juventus e vince due scudetti tra il 2011 e il 2013. Seguono tre stagioni in cui lotta per la salvezza vestendo le maglie di Sassuolo, Carpi e Verona, prima di cambiare Paese e trasferirsi, nell’estate del 2016, allo Zulte-Waregem, in Belgio: “Ho trovato un campionato di livello, ben organizzato e con strutture all’avanguardia. È stata un’esperienza molto bella”. Saluta i biancorossoverdi con la vittoria della Coppa del Belgio e si trasferisce in Serie B, al Bari, per affermarsi come uno dei difensori più affidabili della categoria. Con i galletti non va oltre il primo turno dei playoff, mentre nella stagione successiva si qualifica e centra l’obiettivo vestendo la maglia dell’Hellas Verona: le sue 23 presenze stagionali contribuiscono alla promozione degli scaligeri, in una stagione nella quale condivide lo spogliatoio, tra gli altri, con il suo attuale compagno Matteo Bianchetti e l’ex grigiorosso Samuel Di Carmine. Pochi mesi più tardi, nell’agosto del 2019, viene scelto da mister Giovanni Stroppa per rinforzare la retroguardia del Crotone e il risultato non cambia: i calabresi arrivano secondi in campionato e lui è tra i protagonisti, con 31 presenze e 3 gol. Nel 2020 disputa un’intera stagione in Serie A e lotta per la salvezza dei calabresi, ma in seguito alla retrocessione viene nuovamente chiamato da mister Stroppa per conquistare un’altra promozione, stavolta con il Monza. Nella regular season la spuntano Cremonese e Lecce, ma è proprio Marrone a segnare il gol del sorpasso nella scoppiettante finale playoff di ritorno con il Pisa, vinta 4-3.
“Ho ancora la voglia e l’entusiasmo di quando da piccolo iniziai a giocare”
Un anno e mezzo più tardi, dopo una stagione in Serie A e una parentesi con il Lecco, Marrone ha riabbracciato il tecnico con cui ha giocato più gare in carriera (72) e deciso di sposare il progetto della Cremo: “Sto vivendo questa occasione come qualcosa di unico e ho tanta voglia di dare una mano. Il direttore Giacchetta e il mister mi hanno anticipato che avrei trovato un gruppo sano ed effettivamente è andata così. In più conosco Stroppa e il suo staff, le nostre ultime esperienze insieme sono andate piuttosto bene… ”.
Al Rigamonti-Ceppi di Lecco ha vissuto la sua prima gara da grigiorosso, in attesa dell’esordio: “È stato molto emozionante, sia perché ho affrontato subito i miei ex compagni, sia perché è arrivata la prima vittoria con questa maglia. Siamo sulla strada giusta per raggiungere il nostro obiettivo, ma tutto passa dal lavoro quotidiano”. Una consapevolezza che Marrone ha acquisito col passare degli anni: “Tornassi indietro, mi sarebbe piaciuto avere a vent’anni l’approccio che ho oggi. Non che esagerassi (ride, ndr), ma ho realizzato che nel calcio la testa è fondamentale: per andare avanti bisogna dare sempre qualcosa in più, prima in allenamento e poi in partita”. Fuori dal campo il classe 1990 ama descriversi come un ragazzo tranquillo, anche se nella sua playlist abbonda la musica rap: “Ammetto che da quel punto di vista sono rimasto un giovane, ma ascolto anche cantautori italiani del calibro di De André, Celentano e soprattutto Battisti: le sue audiocassette sono uno dei ricordi più cari della mia infanzia”. Affidabile come le canzoni di una volta, carico e sul pezzo come quelle più attuali: anche per questo Luca Marrone può essere l’uomo giusto per la Cremo.
“Sto vivendo questa occasione come qualcosa di unico e ho tanta voglia di dare una mano al gruppo”
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