
Stroppa: “Samp squadra di valore, le insidie saranno tante”
Il tecnico grigiorosso Giovanni Stroppa è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Sampdoria-Cremonese, gara valida per la 36ª giornata di Serie BKT in programma giovedì 1° maggio alle ore 15. Ecco le sue dichiarazioni.
Domani sfiderà Evani, un tecnico con cui ha condiviso parte della sua carriera da giocatore e da allenatore…
“Mi viene la pelle d’oca, perché a lui mi legano tanti episodi e tante annate. Da quando ho iniziato nel settore giovanile mentre lui era tra i più grandi all’esperienza insieme in prima squadra, oltre al nostro percorso nelle giovanili rossonere. È una persona straordinaria che stimo tantissimo”.
La Sampdoria è a caccia di punti fondamentali per la salvezza. Che partita si aspetta?
“Noi domani affrontiamo la partita come se sfidassimo una diretta concorrente, perché questo è il valore di quella squadra. Ci sono tantissime insidie, dal valore di cui ho appena parlato all’ambiente. Dovremo essere concentrati e determinati, sarà una partita difficile”.
Allo stesso tempo, la Cremo arriva da un grande periodo di forma…
“Sulla carta sì, i numeri hanno detto questo. Ma appartiene a quanto successo fino ad oggi, perché domani dal fischio dell’arbitro in poi non esisterà niente di tutto questo. Non lo penso e non lo pensiamo, per rispetto della squadra e di ciò che ci aspetta domani. Ora pensiamo solo alla Sampdoria, poi si penserà ad altro. In questo momento ciò non conta né ciò che è successo né ciò che succederà”.
La Cremo riesce a trovare soluzioni anche a gara in corso, come in occasione del cambio Castagnetti-Collocolo. Se non fosse stato per il cambio forzato di Ravanelli avrebbe inserito anche Gabbiani per farlo esordire?
“Il mio pensiero era far giocare Bonazzoli e Gelli, dare condizione a chi è fuori da un po’. Non siamo il settore giovanile, non bisogna accontentare tutti. Qui gioca chi merita e tutti mi devono dare i segnali giusti: adesso lo stanno facendo e quindi chi giocherà lo farà perché l’ha meritato. Restiamo concentrati sul nostro obiettivo”.
De Luca e Johsen sono una coppia ben collaudata, che sembra in grande sintonia anche a livello tecnico. È d’accordo?
“Assolutamente sì, ma ho a disposizione attaccanti con caratteristiche diverse che si sposano bene tra di loro. Ci sono anche Vazquez, Bonazzoli e Nasti, che domani torna a disposizione ed è un’ulteriore freccia per il nostro arco. Johnsen e De Luca stanno facendo bene”.
De Luca sembra migliorato anche nella protezione del pallone, permettendo ai compagni di inserirsi e rendersi pericolosi…
“È frutto del lavoro. Al di là delle idee tattiche che ci permettono di coinvolgere più uomini nei fraseggi, Manuel lavora anche oltre l’allenamento con lo staff e il risultato si vede in questo miglioramento costante. Può fare ancora meglio, ma il gol è il suo mestiere”.
In queste ultime giornate la Cremo affronterà diverse squadre di alta classifica. Teme un dispendio di energie in vista dei playoff?
“Noi pensiamo che lo Spezia arriverà terzo, perché mancano pochissime partite e se non sbaglia sarà così. Noi dobbiamo giocare partita dopo partita per il piacere di farlo, cercando di vincerle tutte. Questo sarà ancora più condizionante nei playoff, io ho detto dall’inizio che avremmo dovuto mantenere il quarto posto ed eventualmente stare sotto al terzo posto mantenendo il distacco dal quinto. Non pensate che questo possa toglierci energie a playoff conquistati. La squadra sta bene, è mentalizzata e ha mostrato uno stato di forma eccellente al di là dei risultati. Continuiamo così”.
In conferenza stampa Zanimacchia ha sottolineato l’importanza di farsi trovare pronti a livello mentale, soprattutto in questa fase della stagione…
“Mi rifaccio ad un articolo letto questa mattina nel quale Luis Enrique parlava di mentalità vincente. La partita di Champions League di ieri sera ha messo in mostra due squadre mentalizzate con una qualità devastante: il modo in cui il Paris Saint-Germain ha approcciato la gara con tutti quelli che hanno partecipato e non ha fatto la differenza. Noi abbiamo sempre cercato di fare questo tipo di percorso a livello mentale, al di là di chi scendeva in campo. La squadra è mentalizzata, e a fare la differenza è proprio la testa. Ho chiesto ai ragazzi di giocare alla morte in ogni singolo minuto che viene concesso loro, che sia uno solo oppure una partita intera. In questa fase del campionato forse è più facile essere concentrati, ma la nostra mentalità è lì da vedere, ho 24 giocatori tutti sul pezzo e questa per me è una soddisfazione”.
Com’è cambiato Stroppa dal suo ritorno in panchina?
“Io sono sempre stato concentrato e non ho cambiato niente, né a luglio né a novembre. Non ho cambiato strategie, metodologie, modo di rapportarmi con i ragazzi né l’esterno”.
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