Giovanni Stroppa: “La squadra ha ritrovato praticità”
Il tecnico grigiorosso Giovanni Stroppa è intervenuto in conferenza stampa al termine di Catanzaro-Cremonese, sfida valida per la 34a giornata di Serie B. Ecco le sue dichiarazioni.
Mister, è stata una partita apertissima nella quale la Cremonese è andata più volte vicina al gol…
“Sì, è un peccato non aver sfruttato le occasioni del primo tempo e quelle del secondo, come la traversa di Castagnetti. Ad eccezione di due momenti in cui siamo scivolati e qualche rinvio non così organizzato la squadra ha chiuso la gara in crescendo, diventando padrona del campo. Riuscirci a Catanzaro non è da poco”.
Che significato ha questo punto, arrivato dopo un periodo complicato?
“Il percorso di queste ultime quattro partite ci ha insegnato che se non facciamo la fase difensiva in un certo modo diventa più difficile essere propositivi in avanti. Oggi abbiamo avuto alcune occasioni per andare in vantaggio, anche se non ci siamo riusciti. È importante che la squadra abbia ritrovato praticità, soprattutto a livello di attenzione”.
È più grande il rammarico di aver perso punti su Venezia e Como o la soddisfazione per aver mantenuto a distanza il Catanzaro?
“Entrambe le cose. Non era semplice fare questo tipo di gara contro il Catanzaro, mi prendo il punto e lo teniamo a distanza, ma mancano quattro partite e non è finito nulla. Sicuramente è un peccato aver perso terreno da chi ci precede, ma era importante non prendere gol e tornare ad essere squadra. A parte un inizio in difficoltà abbiamo preso le misure e il campo nel modo giusto, è stata una partita bella in termini di episodi”.
La Cremonese non è riuscita ad andare spesso per vie verticali. Che ne pensa?
“La verticalità si può trovare quando ci sono gli spazi, il Catanzaro ne ha concessi pochi coprendo molto l’area. Per questo abbiamo dovuto girare e cercare più spesso il cross e i duelli sull’esterno”.
Lo scambio tra Vazquez e Johnsen era una strategia studiata per la gara di oggi? Ha aspettato a sostituire i due attaccanti perché si aspettava ancora di più?
“Sì, abbiamo cercato di trovare situazioni che potessero mettere in difficoltà il Catanzaro. Piano piano la qualità del palleggio c’è stata e siamo diventati padroni del campo. Fare un cambio poteva spezzare gli equilibri, ho messo punte più fresche negli ultimi minuti per non rompere le coppie e la possibilità di essere così ben presenti sul campo”.
Come avete vissuto la preparazione a questa gara dopo la sconfitta con la Ternana?
“È stata una settimana brutta. Non è semplice spiegare che nonostante tre sconfitte nelle ultime quattro ci siano state delle prestazioni straordinarie, al netto dei limiti mostrati in alcune occasioni e che ci sono costati cari. Ma è chiaro che non si può pensare a ciò che è stato fatto, solo fare tesoro degli errori commessi. Oggi, come in ogni momento di difficoltà, la squadra ha mostrato attaccamento e condizione mentale che non erano scontati, è un’ottima base per ripartire”.
Il prossimo turno ci sarà lo scontro diretto con il Venezia, ma nel frattempo la classifica si è allungata verso l’alto. È tempo di pensare ai playoff?
“Le squadre lì avanti vanno talmente veloce che nel giro di brevissimo tempo potevamo lottare per il primo posto, mentre oggi ci giochiamo il quarto a causa di alcune sconfitte arrivate nonostante prestazioni importanti. Nei primi minuti della gara abbiamo pagato questo aspetto a livello di freschezza mentale. Da quando è iniziato il mio lavoro qui abbiamo avuto spesso il rammarico di non aver concretizzato le occasioni create… Bisogna tornare a fare le cose con praticità e personalità come accaduto oggi. Questo finale di campionato ci deve servire per fare un ulteriore passo in avanti in termini di classifica che potrebbe avvantaggiarci in futuro”.
Coda è rimasto in panchina per la terza gara consecutiva. Questione di condizione da ritrovare?
“Anche in questo caso vale il discorso che ho fatto per altri giocatori. Nelle ultime gare ho voluto far rifiatare alcuni per recuperare e dare spazio ad altri per trovare la giusta condizione, come Buonaiuto che in queste settimane sta riprendendo i ritmi della squadra. Oggi Tsadjout ha una condizione migliore di Coda, era una partita di corsa e quindi ho scelto di conseguenza. Ciò non toglie che Massimo Coda sia Massimo Coda: lo aspettiamo, ci sarà bisogno di lui”.
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