
Cremonese in lutto per la scomparsa di Giulio Drago
E’ con profondo dolore che U.S. Cremonese apprende la notizia della scomparsa di Giulio Drago. Alla moglie Patrizia, ai figli Filippo e Matteo e a tutti i famigliari vanno le più sentite condoglianze della proprietà e del club grigiorosso.
Drago, portiere grigiorosso della leggendaria squadra che conquistò la storica promozione in Serie A del 1984, si è spento nel pomeriggio di venerdì 18 aprile. all’Ospedale San Giuseppe di Empoli dove era ricoverato.
Nato a Caltagirone (CT) il 25 giugno 1962, Drago si mette in mostra nell’Orbassano e, dopo essere entrato nell’area Juventus disputa una stagione in serie D con l’Aosta. Arriva a Cremona nel 1982 a difendere la porta della squadra allenata da Emiliano Mondonico, nella stagione degli sfortunati spareggi di Roma con Como e Catania. Pur giovanissimo, Drago, dotato di un gran fisico, si impone subito come portiere affidabile e completo, coraggioso in uscita e bravo fra i pali: una garanzia, insomma. Difende la porta grigiorossa in 37 incontri su 38 (lasciando all’esperto Antonio Rigamonti la soddisfazione di giocare l’ultima partita a Perugia a promozione ottenuta) subendo solo 27 reti e tenendo la porta inviolata in 15 occasioni.

In modo del tutto inaspettato, la sua avventura a Cremona si interrompe al termine di quell’ottimo campionato ma, dopo un passaggio all’Atalanta, la carriera di Giulio continua con cinque ottime stagioni ad Empoli fra serie A e B. Difende poi la porta di Bari, con cui si aggiudica la Mitropa Cup nel 1990, Triestina e Pontedera. Lì, nel corso del campionato di C2 1993/94 terminato con la promozione in C1, a Coverciano si toglie la soddisfazione di battere 2 a 1 in amichevole la Nazionale azzurra di Arrigo Sacchi durante la preparazione per il Mondiale di Usa ’94. Al termine di quella stagione torna ad Empoli per concludere con il calcio giocato ancora a Pontedera nel 1999. Persona straordinaria sia in campo che fuori, per molte stagioni ha allenato e cresciuto i portieri del settore giovanile dell’Empoli, città dove si è fermato a vivere.
Già minato dalla malattia che ieri se l’è portato via, non aveva potuto partecipare lo scorso 1° Maggio allo Zini ai festeggiamenti per il 40° anniversario della promozione in serie A del 1984 ma, Graziano Mazzoni, Mario Montorfano e Marco Nicoletti, che anche mercoledì scorso sono stati ad Empoli insieme con Walter Viganò per quello che si è rivelato un ultimo saluto all’amico, avevano pensato di consegnargli direttamente a casa la maglia celebrativa. Giulio Drago lascia la moglie Patrizia e due figli, Filippo e Matteo.
Le tue mani sicure ci guideranno per sempre dall’alto, Giulio.
